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ANELLO DI COLLE D’ARQUATA
(COLLE – EREMO DI SANT’AMICO – Oasi WWF LAGO SECCO – COLLE) 

ATTENZIONE!
Il presente itinerario, a partire da ottobre 2023, non risulta essere percorribile in quanto interessato da un cantiere di ripristino della strada brecciata attraversata dal percorso in questione. Trattasi di lavori avviata dalla locale Comunanza Agraria nell’ambito del progetto “Filiera del legno”, che permetteranno finalmente di bypassare la frana ivi presente e raggiungere così la diga Enel.
La fine del cantiere è prevista per la primavera del 2024.
Sarà nostra premura aggiornare queste informazioni non appena possibile.

DOVEROSA PREMESSA:
– Questo anello è uno degli itinerari più complessi tra quelli proposti (si tratta infatti di un tracciato EE, rivolto perciò solo agli escursionisti esperti);
Si sottolinea, a maggior ragione, la necessità di utilizzare la traccia GPS, sia perché la segnaletica è presente solo nella parte iniziale del percorso (da Colle all’Eremo), sia per via della difficoltà di alcuni passaggi dello stesso, che rimangono poco chiari e abbastanza complessi anche con la traccia.

– A Colle d’Arquata non prende la linea telefonica (funziona solo TIM): raccomandiamo pertanto di scaricare la traccia GPS prima di arrivare a Colle (fino al paese precedente, Spelonga, la linea telefonica funziona bene).

 

L’anello che vi proponiamo, paradiso per le mandrie di bovini che vi pascolano tranquillamente, nasconde tra le macchie gli unici tre laghetti del gruppo e tutta una serie di stagni in cui vivono i tritoni (crestato, alpestre, punteggiato). Piacevolissimo è vagabondare alla ricerca di questi specchi d’acqua con immersa la loro tipica vegetazione in questo anfiteatro, tutto prati e macchie, vallette e fossi modellati dall’antico ghiacciaio, dove l’acqua esce abbondante dalle “vene” della montagna che la sovrasta (appunto il Monte “le Vene”).

 

ITINERARIO:
Il tracciato parte da Colle d’Arquata, più precisamente dai pressi del Ponte “Ramazzotti” (dove è anche possibile parcheggiare il mezzo), il quale collega questa frazione con quella di Poggio d’Api (comune di Accumoli, RI).

Seguire la rampa di cemento sul lato sinistro del ponte che scende tra le case del paese, per poi risalire immediatamente sulle scale che portano al pendio di lastroni in pietra arenaria. Da qui si raggiunge la Chiesa di Santa Maria della Rocca (detta anche Chiesa della Madonna del Divino Amore, 1108 m), sulla cima del sovrastante Monte Rocca.
Dalla Chiesa prendiamo il sentiero che si sviluppa tra spettacolari costoni di roccia che tagliano a mezza costa il pendio, verso sinistra, e ci accompagna nella vallata del fosso Vargo, affluente del Chiarino.
Superato il piccolo torrente, si sale lungo un sentierino che si sviluppa nel bosco, alternandosi a radure e caratterizzato da curve abbastanza larghe, il quale diventa mano a mano più ampio fino ad immettersi su una strada carrabile.
Voltare a destra e, dopo un breve tratto, si imbocca un sentiero sulla sinistra che sale fino all’altare dedicato alla Madonna del Chiarino, nei pressi del quale sono presenti una fonte e l’Eremo di Sant’Amico di Avellana, che vi dimorò tra il X e l’XI secolo. Giunti a questo punto, la segnaletica non è più presente. Proseguiamo in direzione della Fonte di Sant’Amico, la sorgente situata nei pressi dell’altare, per risalire, seguendo la traccia GPS, fino al Fosso dell’Inferno.

Si prosegue per 700 m in salita per raggiungere un fosso con acqua. Dopo 200 m non proseguire in piano, ma salire in alto dove, facendo un tornante, si intercetta la carrareccia e si prosegue meglio per altri 400 m. Da qui si guadano altri 2 fossi, stavolta situati a breve distanza tra loro, superati i quali avrete raggiunto il punto più alto dell’itinerario, a quasi 1600 m.
Dopo aver guadato un altro fosso (il quinto nel tragitto dopo aver superato l’altare) si prosegue per raggiungere la strada che sale da Illica e che si percorre verso destra, in discesa. Dopo 400 m s’incontra, sotto strada, l’Oasi WWF di Lago Secco o Lago Nero, circondato da una staccionata (1548 m).

L’Oasi, con la sua faggeta alternata a pascoli in quota, è solcata da una fitta rete di sorgenti, ruscelli, laghi, torbiere e pozze d’acqua di varie dimensioni che rendono gradevole e vivo il paesaggio. Al centro di questa zona umida si trovano il lago Secco, appunto, ed il lago della Selva che rappresentano i principali specchi d’acqua non stagionali della zona.

L’Oasi WWF di Lago Secco copre una superficie di circa 14 ettari ad una altitudine compresa tra 1.400 m. e 1600 m. al centro dell’ampia valle del torrente Chiarino nel settore settentrionale del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Fu istituita nel 1989 grazie all’acquisto di terreni da parte del WWF Italia per sventarne le iniziative distruttive dell’ambiente naturale, in un’area che è stata inserita dalla Comunità Europea tra i siti di grande importanza per la conservazione della biodiversità nel continente europeo.

Da qui l’escursione prosegue aggirando il Lago Secco sulla destra e dirigendosi verso Nord scendendo per un ripido pendio sino ad intercettare un sentiero pianeggiante che, verso destra, porta alla vicinissima Fonte Agro Nero, anch’essa recintata, che sgorga a 1500 m da una pozza d’acqua.
Per raggiungere il Lago della Selva (breve percorso non presente sulla traccia GPS), invece, tornati indietro per il sentiero, si costeggia un laghetto situato in una conca con un faggio isolato, si sale leggermente verso sinistra e per un avvallamento ci si porta verso destra raggiungendo il Lago della Selva, nascosto nel bosco, circondato da una staccionata e visibile solo alla fine (1496 m).

DISCESA:
Procedere lungo il sentiero in piano fino a raggiungere un faggio solitario situato in posizione rialzata sopra il laghetto, per poi scendere in direzione nord-est verso il Fosso della Valle in Su. Da qui si incrocia una pista che, superando radure e boschi, raggiunge l’Agro Nero.
Subito dopo la Fonte dell’Agro Nero, andiamo oltre la sorgente, risalendo leggermente fino a prendere la mulattiera che porta al Colle di Pietro, per poi lasciarla scendendo a sinistra sulla sterrata che corrisponde al sentiero 375.
Mano a mano che avanza, la strada diventa più evidente. Superata una piccola valle, ci teniamo sul percorso principale fino ad arrivare ad un bivio, appena prima di raggiungere il Fosso della Valle in Su.
Si prende a destra (il sentiero a sinistra porta a Poggio D’Api), salendo leggermente.
Più avanti si volta a sinistra, mantenendosi comunque sempre sul percorso principale che mena in basso, caratterizzato da diverse curve, fino a raggiungere la strada di collegamento tra Colle e Poggio D’Api.
A questo punto si volta a destra e in 500 metri si raggiunge il Ponte Ramazzotti e Colle in direzione della frazione di Poggio d’Api. Nel tratto finale del sentiero, possiamo imboccare la destra e rientrare così direttamente a Colle.

 

Si avvisano gli escursionisti della possibilità che alcuni tratti dei sentieri non risultino talvolta adeguatamente ripuliti (specialmente per via della ricrescita della vegetazione) e/o non adeguatamente segnati. “Arquata Potest” si scusa per eventuali disagi specificando in ogni caso che NON RISPONDE DI ALCUN TIPO DI RESPONSABILITA’, che rimane in via esclusiva in capo ai singoli escursionisti e frequentatori dei sentieri in questione.

 

Tempistica: 4h 30m

Distanza: 13 km

Dislivello: 677 m

Quota minima: 948 m

Quota massima: 1625 m

Sentiero n° 376 (S.I.) + 375

Segnaletica presente: solo all’inizio del percorso

traccia GPS

ATTIVITA’ VICINE

Colle d’Arquata   ◦  324.7735875   ◦   fb💻

Colle d’Arquata   ◦  324.7735875   ◦   fb💻

Spelonga   ◦  329.0197663  ◦   sito💻